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A seguito di intense giornate di lavori si è conclusa la selezione dei progetti partecipanti a Ars Urbana, il concorso di Euroflora 2025 – in programma a Genova dal 24 aprile al 4 maggio. Le floralies si svilupperanno nella Waterfront di Levante, partendo dall’area del nuovo Parco di piazzale Kennedy, per attraversare l’arena del Palasport e proseguire nelle aree fronte mare che conducono dal percorso espositivo galleggiante al padiglione Jean Nouvel.  Il concorso ha l’obiettivo di sostenere la creatività e l’innovazione nel campo della progettazione del paesaggio.

Quattordici i progetti che hanno superato il vaglio della commissione di valutazione composta dall’architetto Matteo Fraschini del Gruppo URGES Valagussa, progettista di Euroflora 2025, dall’architetto del paesaggio Caterina Tamagno in rappresentanza di Porto Antico di Genova S.p.A., dall’architetto Angela Gambardella per l’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Genova, dal presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Regione Liguria, il dottore forestale Giovanni Sanguineti e dal presidente della sezione ligure di AIAPP - Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, l’architetto Anna Sessarego.

La commissione, presieduta dall’architetto Sessarego, è stata molto soddisfatta della qualità dei lavori consegnati puntualmente alla scadenza del 30 settembre u.s., venti progetti su circa sessanta domande di partecipazione pervenute al 30 giugno. I progettisti si sono confrontati con le indicazioni contenute nel bando proponendo soluzioni rispettose, sia del contesto del tema generale della manifestazione, “La Natura si fa spazio”, sia della richiesta di elaborare proposte che si interrogano sul rapporto tra arte e paesaggio, nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, risparmio idrico-energetico e contrasto ai cambiamenti climatici.

“I concept proposti – ha spiegato Sessarego - sono risultati interessanti e innovativi, con profondità di contenuto eterogenea, sviluppati nei progetti in narrazioni e suggestioni che interpretano l’arte come azione dell’uomo di modellamento della natura, in senso estetico nel contesto urbano. Il tema del rapporto tra uomo e natura tiene conto dei cambiamenti climatici che hanno modificato il paradigma: non più l’uomo che domina la natura ma la natura diventa protagonista costringendo l’uomo ad adattare le proprie azioni alle leggi della natura, per garantire la sopravvivenza dell’ecosistema/paesaggio di cui esso stesso è parte. Emerge da alcuni progetti la necessità di proteggere la natura, coprendo il suolo con un velo, affinché svolga i suoi processi vitali indisturbata oppure collocandola in posizione inaccessibile a ogni esperienza sensoriale dell’uomo, consentendogli di ammirarla in “streaming”, o de-impermeabilizzando il suolo per lasciare spazio alla crescita della vegetazione spontanea, ruderale che si fa spazio attraverso le strutture edificate dall’uomo. Altri progetti valorizzano l’ingegno umano capace di coniugare l’ars edificatoria con l’utilizzo di materiali naturali e di recupero mediante soluzioni sostenibili. Alcuni progetti mettono a confronto il paesaggio naturale con quello antropizzato e il tema della riflessione utilizzato nel suo duplice significato, il fermarsi a pensare e quello di duplicare e stravolgere la realtà, in un caso allontanando la natura lasciando l’uomo accedere solo alla sua immagine riflessa sul suolo”.

In sintesi, si evince dai progetti presentati un nuovo modo di intendere il paesaggio urbano, la natura non è più antropizzata e ricondotta a forme razionali a decorazione o mitigazione ma essa stessa diviene la protagonista emergendo nello spazio, nel tempo e con le sue leggi contribuendo a rigenerare una città resiliente adeguata ad affrontare le sfide climatiche del nostro tempo.

Il lavoro di scelta dei quattordici progetti da realizzare è stato analitico e rigoroso: in prima fase la commissione si è riunita per visionare i progetti pervenuti, poi ogni componente ha esaminato gli elaborati di ciascun progetto individualmente, assegnando una valutazione. Successivamente la commissione si è riunita collegialmente e ha revisionato ogni progetto, confrontando e discutendo le singole motivazioni, giungendo infine a un giudizio univoco e a una scelta finale.

Le motivazioni, che hanno portato alla determinazione della scelta dei quattordici progetti, sono state l’innovazione, la creatività, la chiarezza, la coerenza dell’idea progettuale con il tema di Euroflora, il pregio paesaggistico ed estetico, la fattibilità tecnica, la semplicità di manutenzione e i costi di realizzazione. Altre motivazioni sono state la diffusione di messaggi culturali, e la gradualità di comprensione accessibile a più livelli culturali e di età dei visitatori.

Gli spazi assegnati – quattro per la categoria under 30 e dieci per la categoria over 30 – hanno una dimensione di circa 50 metri quadrati, sono situati nella prima area di Euroflora, il Parco di piazzale Kennedy. Una seconda commissione valuterà i progetti realizzati il 23 aprile prossimo, vigilia dell’apertura, tradizionalmente dedicata ai lavori delle giurie di tutti i concorsi di Euroflora.

 

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