Un’attività nata e cresciuta con la passione per la produzione floreale. È questo, in breve, l’identikit di Briggarden, garden center ubicato a Bibione – San Michele al Tagliamento in provincia di Venezia. E grazie alla volontà dei suoi fondatori, si è sviluppato in modo costante e continuo nel corso degli anni. Ecco, dalle parole di Gabriele Brighenti, suo fondatore, come è nato e si è trasformato durante l’ultimo decennio.
Domanda. In che anno avete aperto? Ci racconta la sua storia?
Risposta. Dopo la laurea nel 1983 ho vissuto diverse esperienze nel mondo della ricerca universitaria e di responsabilità in aziende vivaistiche e zootecniche. Nel 1993 io e mia moglie Manuela abbiamo deciso di avviare una nostra attività, prima con serre in affitto e poi acquistammo un terreno di circa un ettaro nell’entroterra di Bibione sul quale, nel 1997, costruimmo le nostre prime serre, con i problemi di tutte le giovani attività, i mutui, i debiti, i soldi che sembravano non bastare mai. Abbiamo iniziato producendo e vendendo, sia al dettaglio che all’ingrosso, un notevole assortimento di prodotti di prima produzione. A distanza di anni e voltandomi all’indietro mi sembra di aver corso a perdifiato senza mai un attimo di riposo. Ma è stato bello.
E poi cosa è avvenuto?
Nel 2010 abbiamo aperto un vero e proprio garden center con il marchio Briggarden, riuscendo a soddisfare le svariate esigenze della clientela. Nel frattempo abbiamo sfruttato la geotermia del nostro sottosuolo, ottenendo nel 2015 una Concessione Mineraria Geotermica dalla Regione Veneto. La pratica, molto complessa e con una valutazione di impatto ambientale iniziò con il rilascio di un Permesso di Ricerca da parte del Ministero dell'Industria nel 1998. Sfruttiamo per il riscaldamento delle serre un fluido che intercettiamo con il nostro Pozzo geotermico ad una profondità di 525 metri. I fluidi sboccano alla temperatura di 46° e circolano nell' impianto di riscaldamento basale delle serre. Abbiamo realizzato un fotovoltaico di 20 kwatt. Nel 2017 abbiamo poi affittato le serre a mio figlio Marco, pur rimanendo ovviamente a lavorare all'interno dell'azienda, iniziando così un ricambio generazionale che sembra procedere con buoni risultati.
Nel corso degli anni come si è trasformato l’assortimento degli articoli trattati?
Sino al 2010 abbiamo venduto solo i prodotti da noi coltivati e acquistati come giovani piante. Gerani e piante primaverili da noi prodotte, poi ciclamini, crisantemi e stelle, niente commercio di nessun tipo, men che meno di prodotti di complemento. Nel 2010 aggiungemmo alle serre di coltivazione un ferro vetro di circa 600 mq, su parte della quale abbiamo realizzato il garden di vendita. Quindi non solo piante autoprodotte ma anche piante commercializzate e tutta la parte di articoli di complemento (terricci, concimi, trattamenti, vaseria, ecc.). Non l'avevamo realizzato prima per via del notevole impegno che pensavamo avrebbe comportato in termini di tempo e che questo avrebbe potuto farci ”trascurare” i nostri tre figli, l' ultimo dei quali era ancora molto piccolo.
Quali sono stati e chi sono i principali fornitori?
Per le giovani piante erano e rimangono i principali operatori in Italia. Ricordo Lazzeri, Dumenn e Padana. La produzione rimane per noi prevalente anche perché noi rimaniamo orgogliosamente floricoltori, perciò contadini attaccati alla coltivazione. Per i prodotti di complemento cito Veca come vaseria, Greenview e Fertil per terricci, SBM e Fito per concimi e trattamenti, nonché altri vari fornitori per fiore finto. Da Verdemax prendiamo svariati articoli che ci vengono richiesti nel settore agraria e orto. Ovviamente non trascuriamo anche altre ditte. Per le piante commerciate ci servivamo all'inizio direttamente dall'Olanda, ma poi ci è sembrato poco redditizio soprattutto per l'impossibilità di controllare la merce in partenza, e così ci siamo rivolti a produttori e grossisti coi quali abbiamo instaurato, nel corso degli anni, proficui rapporti di reciproca fiducia.
Chi è il vostro cliente tipo e come si è trasformato nel tempo?
Il nostro è un comune molto esteso (tra Bibione e l'ultima frazione verso l'entroterra ci sono circa quaranta chilometri), ma molto poco abitato (all’incirca 12 mila abitanti). Insomma è un comune stretto, lungo, ma di scarsa densità di popolazione, molta campagna e pochi paesi, confinato tra il fiume Tagliamento e la valle verso Caorle. Difficile intercettare clienti così lontani. Il bacino di utenza è limitato, e questo è un handicap, ma d' altronde è una realtà di fatto, e le cose che non si possono cambiare vanno accettate. Fortunatamente siamo alle spalle di due importanti località turistiche, Lignano e Bibione, che ci garantiscono una buona vendita primaverile. Francamente, non ci sono state molte trasformazioni nel tempo. Tale era la clientela trenta anni fa, così è adesso.
A prescindere dal ritorno di immagine, qual è l’attività in cui vi siete sentiti maggiormente coinvolti e che ha dato particolare risalto?
Partiamo da quanto già detto, ovvero che siamo floricoltori. Certi articoli della nostra produzione sono una assoluta eccellenza. Facevamo un geranio su vaso 14 la cui coltura iniziava in novembre e che spuntavamo due volte. Era un geranio eccezionale e che ci permetteva di spuntare prezzi interessanti. Produciamo tuttora
una stella, soprattutto di grandi dimensioni, che riusciamo a vendere molto bene anche all'ingrosso. E ciò è valido per gran parte del nostro prodotto. Cerchiamo anche di seguire e valutare le novità che periodicamente si presentano, per verificarne la validità. Siamo apprezzati per ciò che produciamo. Siamo così e così intendiamo rimanere. È la nostra storia.
Quali sono a vostro parere le iniziative che possono coinvolgere un cliente all’acquisto di un prodotto?
Meglio lasciare promozioni e sconti a garden center di ben altra dimensione, fatturato e organizzazione e con un bacino di utenza molto diverso. Briggarden è un garden piccolino ma efficiente. Da quello che ci sembra di capire, il cliente deve essere lasciato libero, solo con sé stesso se vuole servirsi da solo ma deve trovare valida assistenza quando gli serve. Un po' come al ristorante: il bravo cameriere è quello che non si vede, ma quando ne hai bisogno è subito lì. Forse più facile a dirsi che a farsi.
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